black and white whale jumping on water

Sulle tracce di Moby DickLettura in 6 min

Ho iniziato da poco un laboratorio teatrale nella scuola dell’infnazia del Pascolo (Calolziocorte, LC) le cui maestre hanno deciso di attraversare la storia della mitica balena bianca: sulle tracce di Moby Dick.

Le maestre hanno preso spunto da un testo, riduzione per bambini del romanzo originale, che semplifica la narrazione accompagnandola con belle illustrazioni.

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Per impostare il mio intervento secondo il metodo dell’Improvviso Educativo, ho iniziato una ricerca sull’autore e sul testo originale.

Un mostro classico in pasto ai bambini

Come tradurre un mostro classico della letteratura mondiale in un’esperienza educativa per bambini dai 3 ai 5 anni? Come accompagnare i più piccoli sulle tracce di Moby Dick?

Le maestre hanno iniziato con la lettura del libricino illustrato portando i bambini sull’isola dei balenieri e in viaggio sulla nave Pequod in caccia di Moby Dick, insieme ad Ismaele, al cannibale Queequeg e al bronzeo capitano Achab.

Uomo VS natura

Subito è stato chiaro che uno dei temi dell’avventura sarebbe stato quello dell’incontro/scontro tra uomo e natura.

Al mio arrivo, i bambini conoscevano già la “terribile” balena bianca e avevano già preso le sue difese contro l’avidità e la costante ricerca di supremazia dell’uomo sulla bestia.

two starfish in aquarium
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selective focus photography of octopus
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Tent’è che le due sezioni hanno preso nome non tanto dai “balenieri” o dai “capitani” ma da esseri nascosti tra gli scogli, nelle acque del mare: stelle marine e polpi.

E’ curioso il fatto che entrambi questi animali marini, siano provvisti di più di due arti: almeno 5 la prima e quasi sempre 8 il secondo.

Una scelta aliena, che pone i bambini ancora con un piede nel versante selvatico della vita, in contatto profondo e semplice con il diverso e con il mostruoso.

I tentacoli del polpo sono ricoperti di ventose, così come le braccia delle stelle marine sono costellate di piedini tubolari.

Terminazioni sensibili, come un’estensione della curiosità di conoscere il mondo che è propria dei bambini.

Una videochiamata dal fondo del mare

Il primo incontro con le sezioni è stato realizzato con la tecnica del Teatro dei ViviPuntini, una videochiamata con tutta la classe, sfruttando un gioco di realtà aumentata.

Così i bambini hanno potuto dialogare e interagire con i vari personaggi che ho interpretato per loro: Capitan Leone, un naufrago, una stella marina ballerina, il polpo con i tentacoli impazziti, la conchiglia con la perla, e così via fino ad intravedere in lontananza alcune balene bianche di passaggio.

Il capitan Leone, vecchio amico del capitano Achab
La Star del Mar dei Sargassi
Il polpo coi tentacoli impazziti
Sarà lei con la sua famiglia?

L’uomo ha sicuramente interesse ad incontrare Moby Dick: il capitano Achab era malato di vendetta, anche se era partito inizialmente per una questione di affari.

Uccidere una balena era innanziutto una questione economica, finché non si è trasformata in una vicenda personale.

Meglio sarebbe lo sguardo discreto dei biologi marini che hanno interesse a conoscere sinceramente la vita di un essere affascinante e misterioso, più vicino a quello della meraviglia bambina.

Ma qualcuno si è chiesto se Moby Dick è interessata ad incontrare l’uomo?

L’incontro con Ismaele

Nel secondo appuntamento in classe mi sono presentato nei panni di un marinaio, un certo Ismaele.

“Lo conosciamo, noi lo conosciamo, sei tu?” mi si sono accalcati addosso al mio ingresso nel salone.

“Ho lasciato un attimo la nave al porto di Vercurago (è un comune con una zona lacustre, a breve distanza dalla scuola nel cui lido i bambini sono andati a giocare con una sagoma di balena bianca di polistirolo, facendola partire sull’acqua con un messaggio per Moby Dick) e sono venuto qui, perché non so se continuare il viaggio…”

“Quel capitano Achab…” lo conoscevano anche loro e sapevano della sua gamba di osso di balena “quel capitano è impazzito, vuole portarci a cercare un terribile mostro assassino…”

A queste parole, la rivolta “Moby Dick è buona! E’ nostra amica! Il capitano voleva ucciderla! Non è colpa sua!” e così via, come ottimi ambientalisti e difensori della cultura del rispetto per gli altri esseri viventi.

Arpionare una balena

Ecco, un inizio bello, con una protesta sana e gridata da parte di stelle marine e polpi che con i loro tentacoli e i piedini tubolari hanno sentito subito il pericolo che sta nella prepotenza dell’uomo.

Ho chiesto a tutti di costruire un arpione per la prossima volta e nessuno, sul momento, ha collegato il motivo per il quale sarebbe servito, nessuna protesta.

Al prossimo incontro proporrò di imparare ad arpionare una balena.

Cosa succederà?




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