Indicazioni preliminari
Livello: base
Età: dai 9 anni
Partecipanti: in gruppo.
Abilità: narrazione autobiografica, interpretazione, uso espressivo del corpo, immaginazione.
Contesto: prime attività di formazione del gruppo.
Obiettivo: permettere a ciascun componente del gruppo di presentare se stesso da un punto di vista inconsueto.
Tipo: esercizio e gioco.
Istruzioni
In cerchio, in piedi o seduti, si chiede di pensare (è un atto mentale silenzioso ma in ogni classe c’è sempre qualcuno che pensa con il volume alto) ad un oggetto della propria vita quotidiana che si usa spesso (vietato scegliere il cellulare).
Quando tutti hanno scelto, si inizia un giro di presentazione: ciascuno dovrà interpretare l’oggetto prescelto e raccontare elementi della vita quotidiana che condivide con il proprio possessore.
Il racconto può essere fatto semplicemente parlando dicendo: “Ciao, io sono il letto di Michele.
Michele mi usa spesso, anzi, vive quasi sopra di me. Per questo motivo ci sono anche delle briciole e macchie di marmellata.
A volte salta e mi fa spaventare, lascia le coperte in disordine che sembra passato un carro armato. Dovreste sentire sua madre come ulra!
Di notte lo sento russare, ma sento il suo calore che mi piace tanto…” e così via.

Chi si presenta attraverso il proprio oggetto potrà raccontare tutto quello che vuole. Se non ha idee (in questo caso forse non ha scelto un oggetto che conosce bene o si vergogna) gli altri potranno fare delle domande.
Il conduttore potrà facilitare l’emergere di elementi emotivi, con domande mirate “vi divertite insieme?” “ti fa arrabbiare quando lascia le coperte in disordine”.
Al di là della presentazione in un gruppo che inizia un percorso, il gioco ha grandi potenzialità, libera la persona dall’imbarazzo di parlare direttamente di sé e può essere orientato ad esplorare vari ambiti della vita personale.
Variante trasformazione
Una prima variante del gioco consiste nel cercare di rappresentare con il proprio corpo la forma dell’oggetto e di inventarne anche la voce, lavorando su ritmo, tono e volume.
Variante di scena
Questo spostamento del punto di vista può essere sfruttato per qualsiasi tipo di narrazione. Un gioco che può essere usato in scena, per la realizzazione di uno sketch nella scaletta di uno spettacolo, può consistere nel racconto di un unico evento, da parte di diversi oggetti (almeno tre) che vi abbiano assistito.
Ad esempio la rapina ad una banca può essere raccontata:
- dalla pistola di un rapinatore,
- da un mazzetto di banconote che stava nel caveau,
- da un Rolex sul polso di un cliente.
Si tratta anche di un esercizio propedeutico per insegnare agli attori ad interpretare un oggetto in scena, creando situazioni divertenti.
Di seguito si può passare al gioco Tutti gli oggetti del personaggio: un volontario si posiziona in scena e a turno, ognuno gli si presenta nei panni di un suo oggetto personale.
L’attore dovrà essere pronto ad avere una piccola interazione, sia verbale che fisica, con ogni oggetto che gli viene proposto.





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